Mediolanum Morbi temporibus
2020
Cornice di legno, vetro, carta e colla
cm 15 x 15
Dettagli
Mediolanum Morbi temporibus: Milano ai tempi del Morbo
In questo collage tridimensionale il Duomo di Milano, città “epicentro” della pandemia, è invaso da una vegetazione rigogliosa: così ho voluto condensare la sensazione provata durante le settimane immobili della quarantena vissute nel capoluogo lombardo, quando tutte le attività, compresa la manutenzione del verde pubblico, si sono fermate, sospendendo temporaneamente l’intervento umano sulla natura. In quel tempo sospeso la vegetazione urbana relegata in spazi delimitati, come i giardini condominiali, le aiuole o gli spartitraffico, si è espansa fino a invadere l’ambiente artificiale circostante, che in tempi “normali” le è precluso, rivelando così, per contrasto, tutta la sua energia vitale. È stato naturale, per me, riconoscere un monito alla necessità di smettere di considerarci in una posizione dominante all’interno di un ecosistema nel quale tutti gli elementi costitutivi (uomini, animali e vegetali) hanno pari importanza per la comune sopravvivenza.
Con questo piccolo diorama ho ricreato, secondo il mio linguaggio, l’atmosfera di stupore immobile di quei giorni stranissimi, quando la città mi è apparsa nel suo aspetto metafisico. Mentre tutto era fermo per l’essere umano, la vegetazione continuava a crescere, donando alla città una dimensione fiabesca e primordiale, in grado di provocare quello stupore che si prova davanti alle cose viste per la prima volta, come accade durante l’infanzia. Non è un caso, infatti, che la parola “stupore” sia legata etimologicamente al verbo “stare”, nel suo significato di “stare fermi” e “arrestarsi”. Stupirsi e fermarsi sono due azioni interconnesse.