L'equilibrista giocoliere funambulo
2020
Cornice di metallo, vetro bombato, carta, cartoncino, spago e colla
cm 22 x 14
Dettagli
“[…] camminare su una fune significa […] scoprire il sentiero nascosto, muoversi tra alti pensieri. […] Il suo apprendimento può, in un certo senso, essere paragonato a un rito d’iniziazione”.
“Nel simbolismo dell’arte circense si guarda al giocoliere che fa roteare attorno a sé alcune sfere come al simbolo del Sole attorno a cui ruotano i pianeti, il mondo.”
A. Serena, “Storia del circo”
Protagonista di questo collage tridimensionale, realizzato all’interno di una cornice ovale con vetro bombato, è il fante di quadri delle carte fiorentine, nel quale ho riconosciuto un acrobata del circo.
In equilibrio su una grossa palla-seme di denari, poggiante a sua volta su una fune, l’elegante equilibrista palleggia con grazia alcune sfere con la mano sinistra, facendole rimbalzare con precisione sulla corda fino a raggiungere la testa, dove riesce a tenerne in equilibrio tre alla volta, una sopra l’altra, con grande abilità.
Del circo mi affascinano le radici arcaiche (legate ad attività religiose, mistiche o sciamaniche) e i significati simbolici cosmici dell'attività dei suoi protagonisti: il giocoliere, per esempio, simboleggia l'uomo al centro dell'universo, mentre il funambolo, che cammina su una fune sospesa a grandi altezze, è colui che si muove tra alti pensieri. In origine, la padronanza corporea esibita dagli acrobati era uno strumento per superare i limiti del quotidiano e comunicare con il metafisico.
Simile ad una Wunderkammer, il circo esibisce l'anormalità di “meraviglie viventi”: acrobati, contorsionisti, giocolieri, equilibristi, uomini forzuti, donne-scimmia e mangiafuoco suscitano nel pubblico lo stesso stupore generato nei visitatori dalle collezioni di una “camera delle meraviglie”. In entrambi i casi, la meraviglia conduce oltre la realtà fenomenica.