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Ippotteri in giardino filigrana.JPG

Ippodotteri in giardino

2020

Cornice di legno, vetro, carta e colla

cm 29 x 35

Dettagli

Nei due collage intitolati “Ippodotteri in giardino” e “Ippodottero in giardino”, realizzati ognuno in una cornice ovale dorata vintage, ho voluto rappresentare un microcosmo immaginario all’interno di un prato.

L’ispirazione mi è giunta nel corso delle settimane di quarantena per il coronavirus (marzo e aprile 2020), quando la città dove abito, Milano, si è trasformata in uno scenario silenzioso e immobile, dominato da una vegetazione fiabesca quasi primordiale, in assenza di esseri umani. Le piante nei giardini condominiali, nelle aiuole, nei parchi, negli spartitraffico, ai margini dei marciapiedi e persino nelle crepe dell’asfalto, lasciate crescere liberamente, si sono riappropriate con incredibile rapidità degli spazi che normalmente vengono loro negati dall’intervento umano. La visione di questi sprazzi di natura non addomesticata ha avuto su di me un impatto emotivamente forte simile a un’epifania.

Suggestionata dal nuovo aspetto fiabesco assunto per certi versi dalla città, ho immaginato che in quei prati potesse nascondersi un microcosmo popolato di animali fantastici.

Ho ipotizzato così che nelle giornate soleggiate di primavera ci si potesse imbattere, nei prati lasciati allo stato selvaggio, negli ippodotteri, parola che fonde i due termini greci “hippos” (cavallo) e “lepidoptera” (farfalle). Si tratta di cavalli miniaturizzati con ali di farfalla, che si aggirano tra fili d’erba che appaiono giganteschi rispetto alle loro piccole dimensioni.

Una mano femminile, sulla destra, cerca di afferrarne uno districandosi tra fili d’erba, violette, margherite e trifogli.

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