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Templum filigrana.JPG

Templum

2019

Scatola di legno, vetro, foglio di plastica, pennarello vetrografico, cartoncino, carta, matite colorate, filo e colla

cm 9,3 x 17 x 4,8

Nella religione romana, il “templum” era una porzione circolare di cielo consacrata dal sacerdote (l'augure), che con gesto ampio del braccio delimitava in aria un cerchio con il “lituo”, un bastone ricurvo in cima, simile a un punto interrogativo. Il cerchio di cielo era destinato alla divinazione tramite gli “auspicia”, ossia l'osservazione degli uccelli. Compito dell'augure era scorgervi le indicazioni provenienti dal mondo ultraterreno, per sapere se determinate decisioni prese dagli uomini incontrassero o meno l'approvazione divina. Per interpretare i segni, l'augure orientava e ripartiva il “templum” in spicchi (come un orologio) corrispondenti a regioni “fas” e “nefas” (gradite o sgradite agli dei) e poi osservava come gli uccelli si spostavano da una zona all'altra del “quadrante”, se volavano da soli o in gruppo, il tipo di volatile, il canto e altri particolari, ricavandone valenze fauste o infauste.

Per comprendere il significato di questa tecnica oracolare apparentemente insensata è necessario abbandonare i pregiudizi occidentali basati sul principio di “causa-effetto” e aprirsi al concetto junghiano di “sincronicità”. Non sempre gli eventi sono legati tra loro da un nesso causale, esistono anche situazioni in cui si verifica una contemporaneità di due o più eventi connessi quanto al significato, ma senza alcun nesso di causalità. Un esempio di “coincidenza significativa” è il noto episodio riferito da Jung: proprio nel momento in cui una sua paziente stava raccontando di aver sognato uno scarabeo d'oro, alla finestra della stanza si è sentito un insetto urtare contro il vetro. Era uno scarabeide, la “Cetonia aurata”.

Come avviene nell' “I Ching”, il famoso libro cinese di oracoli, anche negli “auspicia” ciò che conta è la sincronicità: vengono presi in considerazione gli aspetti accidentali degli eventi e la loro configurazione nel momento in cui vengono osservati. Il “disegno” che gli uccelli formano nel “templum” al momento dell'osservazione non potrebbe essere diverso da quello che è perché coincide, non solo temporalmente, ma anche qualitativamente, con quell'istante, di cui possiede tutte le caratteristiche.

Una simile interpretazione della realtà sembra fare riferimento più all'inconscio che all'atteggiamento razionale della coscienza e si fonda sull'idea che i particolari hanno valore non tanto in sé, quanto per il loro potere di comporre un quadro generale: “l'istante osservato è il totale di tutti gli ingredienti”, scrive Jung. Come nei frattali, la più piccola parte della realtà contiene il tutto, con il quale è legato da rapporti di somiglianza.

Le arti divinatorie rivelano sia l'interdipendenza degli eventi oggettivi tra loro, sia il legame tra gli eventi e le condizioni soggettive (psichiche) dell'osservatore. È per questo che sono anche metodi di esplorazione dell'inconscio.

Una piccola scatola di legno rettangolare racchiude un“templum” ellittico, dove “costellazioni” di uccellini origami in miniatura disegnano i segni delle divinità.

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