Ricordo di viaggi III
2019
Scatola di legno, vetro, cartoncino, carta e colla
cm 5, 3 x 16,2 x 3,5
“[…] il cielo era blu, come un pezzo di carta teso.”
“[…] onde tenerissime, ostinate e isocrone, salivano e salivano senza fine verso il soffitto della sua camera.”
G. de Chirico, Ebdòmero
In una scatola di legno di piccolissime dimensioni ho ricreato il cielo e il mare, solcato da onde a spirale e da mini-barchette origami ottenute piegando un rettangolo di carta di un centimetro e mezzo per due.
Ogni scatola è per me anche una stanza in miniatura, nella quale si possono compiere viaggi senza mai uscirne, come accade a Ebdòmero, protagonista dell’omonimo romanzo dechirichiano, che “fece in barca il giro della sua camera, respinto sempre agli angoli dalla risacca [...]” “La mia camera è un bellissimo vascello”, dice Ebdòmero, “ove posso fare viaggi avventurosi degni d’un esploratore testardo.”
“Senza uscire dalla porta”, scrive Lao Tzu, “puoi conoscere il mondo”: lo stesso concetto espresso da de Chirico si ritrova in Oriente.
“Ricordo di viaggi III” è una scatola-stanza-scrigno che custodisce la memoria di meravigliosi viaggi interiori.
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