Pappagalli
(Rebus oggettuale n.8)
2017
Scatola di legno, vetro, carta, imbottitura per cuscini, rametto e materiali vari
cm 23,7 x 15 x 7
I finti pappagalli di carta, illusionisticamente aggrappati a un vero rametto, sembrano i “protagonisti” di questa bacheca, almeno a prima vista. Ci si accorge poi che sono in realtà solo una “comparsa” all’interno di un rebus oggettuale composto anche da altri elementi, come un paio d’occhi sospesi tra le nuvole e alcuni oggetti ricorrenti nell’universo dei rebus: la tipica tazza di tè, la cartina geografica con una parola sostituita da linee verticali, spartiti musicali e lettere fluttuanti.
Come nella pittura metafisica, nei rebus si trovano accostamenti bizzarri capaci di meravigliare. Davanti a un rebus ci si sente come chi, avendo perso la memoria, vedesse per la prima volta degli oggetti in una stanza e non ne sapesse decifrare il senso e i nessi logici. Così Giorgio De Chirico spiegava, nel 1919, questa sensazione tipica della sua pittura:
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