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Banchetto nuziale II filigrana.JPG

Banchetto nuziale II

2020

Scatola di legno, vetro, carte da gioco, cartoncino, depron e colla

cm 21 x 28 x 6 ca.

A teatro è rappresentato un banchetto nuziale: le figure a mezzo busto delle carte sono sedute a una tavolata la cui tovaglia coincide con il retro delle carte. Ogni convitato ha davanti a sé una coppa piccola, mentre la coppia nuziale, al centro, ha una sola coppa più grande per entrambi.

Il seme di cuori, sulle loro teste, indica l’avvenuta unione simbolica.

Si tratta della scena conclusiva di una storia che ognuno di noi può solo immaginare.

Dall’alto sta calando, al centro, il “deus ex machina”, un putto alato con un cartiglio recante la scritta “Contraria sunt complementa”, a suggellare l’unione dei due sposi, simbolo dell’unione dei due opposti complementari uomo-donna e di tutte le altre coppie di concetti antitetici e complementari esistenti in natura.

Ai due angoli, in alto, gli stemmi delle due casate, ricavati dal retro delle carte, emergono bianchi dal buio del palcoscenico: quello della sposa a destra e quello dello sposo a sinistra. Ognuno mostra due simboli: il triangolo con il vertice verso il basso da una parte (simbolo della terra e quindi della donna), cui corrisponde quello con il vertice verso l’alto dall’altra (simbolo del cielo e quindi dell’uomo) e un orecchio (passivo, quindi femminile) da una parte, cui corrisponde un occhio (attivo, quindi maschile) dall’altra. La disposizione dei quattro simboli sui due stemmi è a chiasmo, per sottolinearne la corrispondenze complementare.

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