Templa al tramonto
2018
Scatola di legno, vetro, carta, cartoncino, filo, imbottitura per cuscino, pennarello vetrografico e colla
cm 20 x 29,5 x 3,8
Nella religione romana, il “templum” era una porzione circolare di cielo consacrata dal sacerdote (l'augure), che con gesto ampio del braccio delimitava in aria un cerchio con il “lituo”, un bastone ricurvo in cima, simile a un punto interrogativo. Il cerchio di cielo era destinato alla divinazione tramite gli “auspicia”, ossia l'osservazione degli uccelli. Compito dell'augure era scorgervi le indicazioni provenienti dal mondo ultraterreno, per sapere se determinate decisioni prese dagli uomini incontrassero o meno l'approvazione divina. Per interpretare i segni, l'augure orientava e ripartiva il “templum” in spicchi (come un orologio) corrispondenti a regioni “fas” e “nefas” (gradite o sgradite agli dei) e poi osservava come gli uccelli si spostavano da una zona all'altra del “quadrante”, se volavano da soli o in gruppo, il tipo di volatile, il canto e altri particolari, ricavandone valenze faste o infaste.
Per comprendere il significato di questa tecnica oracolare apparentemente insensata è necessario abbandonare i pregiudizi occidentali basati sul principio di “causa-effetto” e aprirsi al concetto junghiano di “sincronicità”. Non sempre gli eventi sono legati tra loro da un nesso causale, esistono anche situazioni in cui si verifica una contemporaneità di due o più eventi connessi quanto al significato, ma senza alcun nesso di causalità. Un esempio di “coincidenza significativa” è il noto episodio riferito da Jung: proprio nel momento in cui una sua paziente stava raccontando di aver sognato uno scarabeo d'oro, alla finestra della stanza si è sentito un insetto urtare contro il vetro. Era uno scarabeide, la “Cetonia aurata”.
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