Nature morte contemplative con trottole, sagome misteriose e altri giocattoli
2020
Scatola di legno, vetro, oggetti di legno, smalto, imbottitura per cuscini, carta e colla
cm 6,8 x 22 x 5
Dettagli
La natura morta è un soggetto pittorico che nasce, come genere autonomo, alla fine del Cinquecento e si afferma nel Seicento, in pieno Barocco, l’epoca dell’inganno ottico, dello stupore e della meraviglia.
Ad affascinarmi, di questo genere a lungo considerato inferiore, è l’idea di fondo di selezionare e di combinare alcuni oggetti in modo da creare una composizione che risulti esteticamente piacevole e virtuosisticamente realistica oppure enigmatica e spiazzante, come nelle correnti novecentesche della pittura metafisica e del Realismo magico. In ogni caso, l’interesse è rivolto al soggetto inanimato che diventa protagonista autonomo del quadro: gli oggetti, descritti con precisione calligrafica, assumono una funzione simbolica, che rinvia ad altro rispetto a ciò che riproducono tanto dettagliatamente.
Alla rappresentazione pittorica degli oggetti simbolici ho sostituito gli oggetti stessi e li ho collocati in una scatola-stanza con il piano-pavimento inclinato, che scivola verso lo spettatore, come in certe nature morte di Cézanne e di De Chirico.
Attraverso tre aperture circolari si possono contemplare tre piccole nature morte del colore (e della sostanza) del cielo, composte da trottole, sagome misteriose e altri giocattoli. I cerchi di cielo alludono al “templum” etrusco, cioè lo spazio di cielo, diviso e consacrato, “disegnato” all’orizzonte dal sacerdote con un apposito bastone allo scopo di osservarvi i segni provenienti dal mondo ultraterreno.
Il colore azzurro cielo innalza gli oggetti a un livello di astrazione collocandoli in una dimensione immateriale, metafisica: “oltre le cose fisiche”.
L’azzurro è il colore che favorisce la meditazione: contemplando questa natura morta, si può accedere a un’altra dimensione.