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La battaglia
2022

Scatola di legno, vetro, depron, carte da gioco,
stuzzicadenti, cartoncino, carta e colla
cm 28 x 35,5 x 10,8

Dettagli

In questo diorama, due eserciti composti dai cavalieri delle vecchie carte napoletane sono schierati l’uno contro l’altro e si combattono con lunghe lance dalla punta d’argento, che, sovrapponendosi tra loro, creano un groviglio che allude ai dipinti del celebre trittico di Paolo Uccello “Battaglia di San Romano” .

La pavimentazione del campo di battaglia, su un piano inclinato che ne accentua l’effetto prospettico, è creata con il dorso delle stesse carte, decorato con cubi in bianco e nero dall’illusionistico effetto tridimensionale.

A terra si vedono alcuni soldati morti e feriti e pezzi di lance spezzate.

Sullo sfondo, un cartiglio sospeso in aria recita la scritta latina “Labor omnia vincit improbus”, citazione dalle “Georgiche” di Virgilio, che significa letteralmente: “un duro lavoro vince ogni cosa”. In una traduzione più libera, la scritta allude al fatto che “con uno sforzo sufficiente si può ottenere qualsiasi risultato”.

Un sipario rosso colloca la battaglia a teatro: si tratta di una rappresentazione scenica.

In basso a sinistra, un minuscolo cartiglio riporta la mia firma e la data dell’esecuzione dell’opera: “S.C. me fecit MMXXII”, sul modello di molti dipinti rinascimentali in cui il pittore si firma su una striscia di carta spiegazzata dipinta illusionisticamente, con la formula “me fecit”, fingendo (teatralmente) che a parlare sia il dipinto stesso, che rivela di essere stato eseguito dall’autore.

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